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Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari

 

 

 

condividiamo pienamente le parole di don Gualzetti e con grande piacere vogliamo condividere con voi”

 

sono Luciano Gualzetti, il Direttore di Caritas Ambrosiana.
Ho pensato di scriverle personalmente per aggiornarla, sperando che lei e i suoi cari stiate bene.

In questo momento di grande difficoltà il mio pensiero va a coloro che hanno vissuto lutti o che stanno condividendo la malattia dei propri cari, amici o conoscenti.

All’inizio di questa emergenza è stata sottovalutata la gravità dell’epidemia. Successivamente ci è stato detto che avrebbe colpito solo gli anziani più deboli e adesso sappiamo che il virus può colpire chiunque. Siamo tutti a rischio, senza nessuna distinzione.

Proprio come abbiamo ascoltato dal nostro amato Papa Francesco: «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda».

Ci stiamo accorgendo che per vivere, abbiamo bisogno delle persone che amiamo, fragili nelle nostre solitudini e nei nostri egoismi, ma nello stesso momento forti perché chiamati tutti insieme a uscire da questa crisi epocale insieme, senza lasciare indietro nessuno.

In questi giorni difficili mi sono chiesto: in questi anni cosa mi hanno insegnato i poveri e gli ultimi che incontriamo ogni giorno? C’è qualcosa che potrebbe offrire speranza nel futuro, conforto e sostegno alle persone? La risposta è certamente “sì”. Ho imparato così tanto dagli ultimi. Dalla loro resilienza. Dalla loro solidarietà e gentilezza. Dai modi in cui, giorno dopo giorno, si sono dovuti rialzare per riprendere in mano la loro vita e ricominciare da zero dopo aver sopportato sofferenze e solitudine.

Il virus ci ha chiusi in casa e rischia di chiudere anche i nostri cuori. Ma voglio dirle che i segni concreti di una nuova rinascita sono già in atto. Vedo, innanzitutto, una dinamica solidale impensabile. La vedo nell’impegno coraggioso degli operatori e dei volontari Caritas, nei giovani che hanno risposto all’appello al servizio che abbiamo lanciato. La vedo nel materiale sanitario donato dai cattolici della Cina e già distribuito ai nostri servizi e ad altre realtà che operano con gli ultimi.

Come Caritas Ambrosiana abbiamo messo in campo tutta la nostra esperienza e la creatività per affrontare una situazione inedita, strumenti vecchi e nuovi per essere al fianco di chi più sta pagando gli effetti di questa crisi.

Sono rimasti attivi i nostri Centri d’ascolto che oggi ci permettono di aiutare 16.500 famiglie con la consegna di pacchi viveri. Gli otto Empori della Solidarietà Caritas che sono sottoposti a una pressione inedita: siamo infatti arrivati a distribuire 5,5 quintali di cibo al giorno. I magazzini rischiano di esaurirsi e dobbiamo rifornirli.

Allo stesso modo, pur con le precauzioni richieste dall’emergenza, stiamo tenendo aperti i servizi di mensa e di accoglienza per i senza dimora, le case protette per vittime di tratta, le comunità per minori stranieri non accompagnati, la casa alloggio per pazienti affetti da Hiv–Aids, i centri d’accoglienza per stranieri e per gli ex detenuti che non hanno una casa.

Paolo Sessa sono sicuro che anche in questa emergenza lei possa essere al fianco di chi ha più bisogno aiutandoci a garantire la continuità dei servizi Caritas che in questo momento sono ancora più indispensabili.

Doni ora sul sito
https://emergenze.caritasambrosiana.it/coronavirus-dona-ora

Il suo contributo si trasformerà in un aiuto concreto subito come i kit di protezione per i nostri operatori e volontari o in spese ai nostri Empori della Solidarietà per le famiglie in difficoltà.

Ci aiuti anche a far conoscere questa iniziativa inoltrando questa email alle persone care.

Grazie di cuore per quanto potrà fare.

Luciano Gualzetti
Direttore Caritas Ambrosiana